Fa riflettere il Nobel per la Pace al cinese Liu Xiaobo, professore di lettere condannato a undici anni di carcere semplicemente per aver sottoscritto il documento a favore della democrazia "Carta08"; la moglie del professore, agli arresti domiciliari pur non essendo formalmente accusata di alcunché, è riuscita solo ieri ad incontrare il marito in prigione e a dargli la notizia del prestigioso premio. La scelta della giuria svedese è stata definita dalle autorità cinesi "un'oscenità".Molte e varie sono le voci che dall'Europa parlano alla Cina, basti pensare all'ambiguità con cui viene trattato un personaggio "scomodo" come il Dalai Lama; ora il Nobel per la Pace al "dissidente" Liu Xiaobo, mentre i mercati europei non possono che continuare ad ammiccare alla Cina, sempre più evidentemente al centro dell'economia mondiale... Mai come ora è palese la dicotomia interna di un'Europa che "fa quello che può" per salvare le vittime di spietati regimi e, al contempo, tornaconti che con gli ideali di cui questo continente è stato la culla hanno ben poco a che fare.
di Linda Altomonte
Redazione asia.it