Vorremmo portare l’attenzione sulla vicenda di Innocente Marcolini, ex dirigente d’azienda al quale è stato diagnosticato un tumore al trigemino sinistro e a cui la Corte di Cassazione ha riconosciuto la malattia professionale: è stato l’uso smodato del cellulare per ragioni di lavoro a provocare il cancro, così come è accaduto al suo collega Francesco Morelli. Tuttavia, non è tanto la vincita personale che Marcolini vuole rendere di dominio pubblico, quanto il legame tanto discusso tra cellulare (e cordless) e l’insorgere di tumori al cervello, al fine di informare le persone del rischio che corrono.
Ammirevole, dunque, la scelta di Marcolini di andare oltre alla vittoria personale e di agire per il bene comune. Ma se quest’uomo ha sentito il bisogno di mettere tutti in guardia, sicuro della propria esperienza personale e dell’opinione del neurochirurgo Giuseppe Grasso e dell’oncologo Angelo Gino Levis, per quale motivo si è spesso così cauti nell'accettare la realtà di questo rischio? Perché, di fronte a episodi come questo, la reazione generale non è quella di Alasdair Phillips di Powerwatch: "Questo è un caso interessante e prova la necessità di più studi. Le persone dovrebbero limitare l'uso di cellulari e cordless finché non ne sapremo di più"? Dopotutto non si tratta di cospirazionismo o paranoia, ma di precauzioni nei confronti della propria salute e di quella pubblica. Oppure l'opinione di coloro che negano il legame tra cancro e radiazioni elettromagnetiche è subordinata alle esigenze delle società di telefonia? Riflettiamo sugli interessi che entrano in gioco nel mercato di apparecchi di cui facciamo uso quotidiano, come appunto il cellulare, perché le opinioni a cui ci affidiamo per sentirci rassicurati potrebbero non avere tra le loro priorità la nostra salute.
The Telegraph scrive: «Gli scienziati inglesi hanno affermato che non ci sono prove sufficienti per dimostrare un legame tra cancro e cellulari. Tuttavia, il rispettato oncologo e professore di mutagenesi ambientale Angelo Gino Levis ne ha dato prova a Marcolini insieme al neurochirurgo Giuseppe Grasso. I due affermano che le radiazioni elettromagnetiche emesse da cellulari e cordless possono danneggiare le cellule, aumentando il rischio di cancro» («British scientists have claimed there is insufficient evidence to prove any link to mobiles. But the respected oncologist and professor of environmental mutagenesis Angelo Gino Levis gave evidence for Mr Marcolini — along with neurosurgeon Dr Giuseppe Grasso.They said electromagnetic radiation emitted by mobile and cordless phones can damage cells, making tumours more likely»).
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