Il seminario si svolgerà a Bologna dall'1 al 3 maggio 2015.
«In un bellissimo verso di Ungaretti si legge “ La morte si sconta vivendo”, in un altro di Cardarelli “Il mio destino è vivere balenando in burrasca” che significa con il rischio della fine. E Gesù disse “Lasciate che i morti seppelliscano i propri morti”.
Io ripeto di vivere, ora che sono vecchio, più di morti che di vivi: “sono pieno di morti”.
Esiste una sterminata letteratura sulla morte, sull’evento di cui non è possibile parlare per “esperienza vissuta”, ma che possiamo soltanto osservare e semmai partecipare.
Il filo rosso di questi incontri è la morte oggi, in questo strano inizio di millennio in cui tutto sembra mutato. Un tempo che cerca di definire la morte una malattia per convincerci che è curabile. Ma incombe come un ombra che ci dispera, ci spaventa e talora persino si presenta come liberatrice, come “Sora morte corporale” di frate Francesco. Persino i siti web sono diventati cimiteri perenni in cui ci si presenta sempre parlanti nella condizione di morti – vivi.
Seminario come pellegrinaggio dentro la morte, come una discesa nelle immagini che oggi delineiamo della nostra morte. Un viaggio dentro la fine.
Esistono quadri “malati” in cui la morte diventa desiderio e ritornano concezioni in cui il suicidio o la “morte dolce” sono ritenuti segni di libertà.»
Vittorino Andreoli
1) La condizione esistenziale dell’uomo
2) Le associazioni
3) Le contrapposizioni
4) Le risposte alla morte
5) Morte temuta e morte provocata
6) Le immortalità
In occasione delle Vacances de l'Esprit del 2009, nella splendida cornice di San Vincenzo, abbiamo parlato di adolescenza e del difficile ruolo genitoriale, della fragilità intrinseca dell'uomo, dell'arte e della bellezza e del loro ruolo nella ricerca di senso.