Stamane è venuto a casa mia il prete per la benedizione pasquale.

È indiano, di Bangalore.
Gli ho chiesto se si fosse convertito al cristianesimo o se lo fosse di nascita.
Ha detto che la sua famiglia è cristiana da quattro generazioni.

Sta accadendo un processo alla rovescia.

Un altro amico prete mi ha detto che in Sudamerica, Vietnam, Corea, Africa, le vocazioni sono in aumento.

Se fino a qualche decennio fa era normale che vi fosse un missionario europeo come guida di fede cristiana in mezzo a gente di altri continenti, ora sta diventando sempre più frequente che vi sia un religioso cattolico asiatico, africano o sudamericano come pastore nelle nostre parrocchie o come monaco nei nostri conventi.

La crisi delle vocazioni riguarda solo l’Occidente.

Mio padre fu seminarista.

Nessuno gli chiese se lo volesse essere, semplicemente ve lo portarono e ve lo lasciarono.

Poiché era uomo di carattere, giunto all’età di ventuno anni, uscì di seminario perché, come mi disse citando san Paolo, “era meglio sposarsi che ardere”.
Fu emarginato dai parenti, ma tenne duro.

Per secoli alcuni pargoli prescelti, spesso i più svegli, venivano destinati alla “carriera” religiosa senza loro chieder nulla – se mai a undici anni si può decidere della propria vita..

Dopo la seconda guerra mondiale tutto è cambiato, in Occidente.

La forza del nulla ha relativizzato ogni sapere prima creduto assoluto.

In ultimo, tra teologia e filosofia, ha vinto la filosofia.

Fu proprio temendo la filosofia che i musulmani, dopo esser stati faro culturale per secoli – ad esempio preservarono la cultura greca in enormi biblioteche – tornarono a rinchiudersi nel Corano da rispettare alla lettera; vietata l’interpretazione! – e osteggiarono la filosofia.

Ne prevedevano e temevano il potere relativizzante.

In Occidente è andata altrimenti; gli studi filosofici hanno permeato quelli teologici.

E così la filosofia ci ha portato ad attraversare gli inferi del nulla, dove ogni sapere tradizionale viene aggredito, relativizzato, indebolito o annientato.

Ma qualcosa di nuovo ed originale emergerà, credo.

Spesso mi domando se del cristianesimo vi sia qualcosa da salvare.

Innanzitutto, quale ne è l’essenza?

Due frasi mi vengono un mente:

“Dio è amore” – San Giovanni evangelista.

“Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra speranza” – San Paolo.

Alla luce del fatto d’essere, che Cristo sia risorto e che prometta a me la vita eterna nella resurrezione DELLA CARNE, non m’importa un granché.

Mi pare un assurdo nell’assurdo e ingiustificabile fatto d’essere (piuttosto che non essere).

Ma di fronte all’amore, qualcosa in me cede.

M’inginocchio.

Un caro vecchio amico, uno della generazione dei miei genitori, una volta mi disse: se giungessero gli extraterrestri e mi chiedessero cosa gli uomini abbiano creato di buono, io risponderei “la musica e la matematica”.

Ora: non so se l’amore l’abbiamo creato noi, ma certo è che io risponderei che qui abbiamo avuto testimoni di un amore immenso e disinteressato (se mai può l’amore essere interessato..).

E questa testimonianza è la caratteristica del cristianesimo – lo dice un non (più) cristiano.

Quell’amore che ti viene a cercare per aiutarti quando sei solo e disperato è il tratto fondamentale del cristianesimo.

Si risorgerà?

Non m’importa.
Ma quando vedo i campioni dell’Amore, resto in rispettoso silenzio.

Certo, in ogni religione vi sono stati campioni dell’amore, ma il comandamento specifico di andare a cercare i sofferenti, mi pare proprio cristiano.

Tale comandamento è stato, ed è, distorto, tradito, usato – lo sappiamo tutti .. ma ciò non toglie che esso ci sia e che in nome di esso grandi esseri abbiano agito e lasciato incredibili testimonianze.

E ancora ve ne sono.

Ecco perché di fronte all’Amore, vacillo.

La Sapienza mi è giunta dall’Oriente, ma LA testimonianza dell’amore è cristiana.

Per quanto riesco a vedere e capire.

E non sono certo di parte.
La mia cristianissima religione di nascita l’ho passata al setaccio critico e ne ho abbandonato l’inessenziale.

Ma non voglio buttar via il bimbo con l’acqua sporca.

L’Amore è un mistero vertiginoso.

E il mio cuore lo rispetta.

Con umiltà.
……