Vi proponiamo il secondo dei tre interventi di Beatrice Benfenati all'interno del ciclo di incontri Il corpo sapiente, svoltosi giovedì 2 dicembre 2010 presso l'associazione culturale Asia Modena.
Al termine dell'estratto che riportiamo qui sotto, è possibile scaricare l'intero pdf.
Buona lettura!
[...] Partorire bene significa partorire nel “sacro”; significa che tutte le persone presenti sanno che in quel momento si sta celebrando un rito, che non è solo un evento medico. Anche se magari per motivi medici o per nostre scelte partoriamo in ospedale o con un cesareo – io ho sempre scelto di partorire a casa, però qualcuno può benissimo non sentirsela o non potere partorire a casa – la sacralità c'è sempre! Perché la sacralità non dipende da come sarà quella nascita, ma da quello che accade in quel momento: una nuova coscienza si apre sul mondo esterno, una donna diventa madre, un uomo diventa padre e incontra suo figlio. Nascono tante persone in quel momento: nasce un bambino, nasce una madre, nasce un padre. È un rito che si sta celebrando e che non va assolutamente sedato se non c'è una reale necessità.
[...] Si sente sempre più parlare della depressione post-partum, un senso di malinconia, di tristezza che prende frequentemente le donne dopo il parto. Di nuovo la affrontiamo sedandone i sintomi, rendiamo muto il corpo. Ma anche quel sentire ha un valore! [...] Quel sapore non va sedato. Noi abbiamo l’idea che ciò che non è piacevole sia da togliere; soprattutto in momenti come la gravidanza, la nascita, il dopo parto, c’è questa idea assurda che ci debba essere solo felicità, solo serenità. Non è vero, ed è giusto che non sia così perché, se ci fosse solo serenità, significherebbe che siamo inconsapevoli della grandiosità dell’evento che stiamo vivendo.
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