asia
04 Febbraio 2022

La fenomenologia esperita

Copri un bicchiere vuoto con un panno da cucina.
Fissa il panno per un po' e poi tiralo via di colpo e scopri il bicchiere.
Per un istante subliminale vedrai solo una ignota presenza.

Non sarà "bicchiere" - questo è un significato che sopraggiungerà dopo una frazione di secondo.

Ora continua a fissare il bicchiere oltre la sua parentesi di usabilità.

Se è un bicchiere vuoto, ad esempio; fissalo a lungo.

Superato il limite di usabilità - il tempo in cui è sensato pensare che vi verserai una bevanda - esso inizierà di nuovo, a tratti, ad apparire sconosciuto.

E potrà accadere che il suo Nulla - il vuoto del suo significato di bicchiere - lasci con l'estremo evento e mostri l'irridcibile mistero dell'esserci di quella impenetrabile presenza.

A volte tale apertura accade spontaneamente con oggetti e persone, altre volte accade con il mondo intero.

Te incluso.

Così esplode nel cuore lo stupore per il fatto che qualcosa esista - che tu esista - a prescindere, piuttosto che nulla.

Ecco alétheia, il non-nascondimento: la verità.

La teoresi non giunge a tanto.

La fenomenologia esperita è la via che apre alla visione del miracolo.

Ecco Heidegger.

Ed ecco lo zen.


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