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15 Dicembre 2008

De Chirico e il museo

In mostra a Roma fino al 25 Gennaio

Argomento: Arte

Roma alla Galleria Nazionale d' Arte Moderna e Contemporanea
www.gnam.beniculturali.it
(fino al 25 Gennaio 2009)

Dal 20 novembre 2008 al 25 gennaio 2009 la Soprintendenza alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea e la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico presentano una mostra dal titolo: De Chirico e il Museo, a trent'anni dalla scomparsa del maestro (Volos, 10 Luglio 1888 - Roma, 20 novembre 1978).
Non è la consueta esposizione antologica, ma una messa a punto del costante e complesso rapporto che de Chirico intrattenne con l'arte del passato, e che si configura come una sorta di museo immaginario, rappresentato in mostra dalle opere che l'artista aveva tenuto presso di sé e che oggi sono suddivise fra le raccolte delle due istituzioni organizzatrici.
L'itinerario espositivo comprende circa 100 fra dipinti e disegni, con una sola grande scultura, e si articola in sei sezioni tematiche: Mitologia e Archeologia (con temi e suggestioni dall'antico), I d'après dai grandi maestri (con dipinti eseguiti alla maniera dei grandi maestri), La grande pittura (nel segno del "ritorno al mestiere" propugnato nella celebre rivista "Valori Plastici" (1918 - 1921), Da Rubens (dove sono esposti per la prima volta tutti gli esemplari sul tema appartenenti alla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, già nello studio del maestro), La Neometafisica, (con opere ricche di citazioni dall'antico e che l'artista dipinge alla maniera di se stesso), Opere su carta (anch'essi ispirati all'antico o ai grandi maestri, fra i quali spiccano quelli ancora poco noti che illustrano il testo di Massimo Bontempelli Siepe a Nord Ovest edito nel 1922 dei "Valori Plastici").
Inoltre nella sezione la Grande pittura è presentato per la prima volta a Roma un singolare dipinto di notevoli dimensioni, Capriccio veneziano, 1951, (Roma, Collezione privata), ispirato alla sontuosa pittura del Veronese.
Negli spazi adiacenti alla mostra sono esposte le opere degli artisti che de Chirico, nel suo feroce articolo del 1919 sulla Galleria nazionale d'arte moderna, aveva incluso fra i buoni (pochi) e fra i cattivi (molti).

(Tratto dal comunicato stampa della Gnam, Roma)

Per accompagnare la visita alla mostra romana di Giorgio de Chirico e ricordando che il pittore soleva chiamare la città italiana "quantomai metafisica", ricordiamo come il grande maestro presentava e viveva il momento (propriamente) artistico:

...in un limpido pomeriggio autunnale ero seduto su una panca al centro della piazza Santa Croce a Firenze. Naturalmente non era la prima volta che vedevo quella piazza: ero uscito da una lunga e dolorosa malattia intestinale ed ero quasi in uno stato di morbida sensibilità. Tutto il mondo che mi circondava, finanche il marmo degli edifici e delle fontane, mi sembrava convalescente. Al centro della piazza si erge una statua di Dante, vestita di una lunga tunica il quale tiene le sue opere strette al proprio corpo ed il capo coronato dall'alloro pensosamente reclinato...Il sole autunnale, caldo e forte, rischiarava la statua e la facciata della chiesa. Allora ebbi la strana impressione di guardare quelle cose per la prima volta, e la composizione del dipinto si rivelò all'occhio della mia mente. Ora, ogni volta che guardo questo quadro , rivedo ancora quel momento. Nondimeno il momento è un enigma per me, in quanto esso è inesplicabile. Mi piace chiamare enigma anche l'opera da esso derivata

 

Segnali:
www.gnam.beniculturali.it
http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_De_Chirico


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