Affronta la ricerca della Verità ultima in un interessante intreccio tra la storia di Buddha e una vicenda del piccolo Jessie, che si dipana tra la California e l'India. Punti forti: Sceneggiatura, regista, cast, location.
Intanto, una bella notizia: è uscito il DVD del film a Novembre 2008.
Il film, magistralmente condotto dalla regia di Bernardo Bertolucci, propone uno splendido e delicato recupero della vita del Buddha storico: Siddharta Gothama.
Il genio di Bertolucci è quello di portare ad evidenza il cuore della tradizione buddhista attraverso l'incontro della cultura orientale e occidentale, intervellando questo dialogo con delle pause riflessive riguardanti il tormento esistenziale provato dal principe Siddharta circa 400 anni a.c. in India. Siddharta è un giovane ricco che conduce una vita agiata, protetto e accudito dal padre in ogni aspetto della vita, infatti, proprio il padre cercava di preservarlo dall'esperienza della sofferenza, dall'incontro con la morte, dall'incontro con la vecchiaia. Siddharta viveva a stretto contatto con il bello della vita, con l'armonia, la massima cultura dell'epoca, la tradizione, la potenza. Eppure, nel pieno della sua vita, nel pieno delle sue energie, prossimo a diventare padre, nel profondo del suo cuore sentìì che tutto ciò non bastava a colmare quel vuoto che sentiva, quell'esigenza di comprendere, quel bisogno di Vero. Questo ci riporta alla vita dei giovani di oggi, ai quali spesso non manca nulla, eppure così come a Siddharta, niente sembra bastare. Nel film, il futuro Buddha (=risvegliato) accompagna gli eventi della vita dei protagonisti (una famiglia americana, dei monaci, il loro lama alla ricerca della reincarnazione di un defunto lama) e sapientemente ricorda allo spettatore come l'esigenza della Verità sul nostro stesso esistere sia il filo conduttore che unisce la ricerca e l'intera vita dell'uomo in ogni parte del mondo e di ogni epoca storica. Un film che non smette di parlare, nemmeno dopo la decima visione. La poesia e la dolcezza de "Il piccolo Buddha" è da coltivare, Bertolucci ha sicuramente colpito nel segno.
Ecco un assaggio: