Il comune di Rabbi comprende l’intera valle omonima, percorsa dall’impetuoso torrente Rabbiés, (da cui il nome della valle) e scandito da una cinquantina di insediamenti sparsi sui due versanti della valle, dei quali i più importanti e popolati sono Pracorno, San Bernardo, Rabbi Fonti e Piazzola. Sono l’allevamento ed il turismo naturalistico e termale
le voci più importanti dell’economia rabbiesa, con un’ottima produzione di carni e di latticini
oltre che un nome affermato fin dai tempi dell’impero austro-ungarico per la qualità e la salubrità delle acque ferruginose che sgorga dalla montagna. A valorizzare queste importanti ricchezze si trova il Parco Nazionale dello Stelvio, area protetta tra le più importanti in Europa, istituito nel 1935 a cavallo tra Trentino-Alto Adige e Lombardia.

Storia

La colonizzazione della Val di Rabbi avvenne all’alba del secondo millennio, tra XI e XII secolo, ad opera dei contadini che abitavano i paesi di Malé, Terzolas, Caldes. Via via gli insediamenti stagionali legati alla transumanza e allo sfruttamento boschivo si fecero più stabili, fino ad un vero e proprio boom demografico documentato alla metà del XV secolo. Nel 1513 si consacra la chiesa di San Bernardo, segno di una valle ormai ben popolata. Dal punto di vista istituzionale, fin dal ‘400 la valle fu soggetta alla giurisdizione feudale della famiglia Thunn, protrattasi fino al 1800, quando nacque il “Corpo Civico di Rabbi”. Numerosi furono i disastri naturali che nei secoli colpirono la valle, prima fra tutti l’inondazione del 1789, che spazzò via, oltre a molte case, ponti, mulini e segherie.

Il Parco Nazionale dello Stelvio

Il Parco Nazionale dello Stelvio, istituito nel 1935, è il più esteso dell’arco alpino con i suoi 134.620 ettari distribuiti su 24 comuni e 4 province (Trento, Bolzano, Brescia e Sondrio).

Il settore trentino del Parco si estende nelle due valli laterali di Peio e di Rabbi. Qui la presenza del parco ha contribuito a mantenere intatto ancora oggi quell’equilibrio uomonatura che un tempo era dettato in modo spontaneo dalla cultura rurale, rispettosa del territorio e dei beni comuni, dalla responsabilità diffusa nei confronti delle proprie radici, dalla modestia connaturata negli abitanti di queste valli. Oggi la presenza dell’ente parco si esplica in attività da un lato di tutela del territorio (monitoraggio, censimenti, manutenzione, recupero ambientale e paesaggistico) e dall’altro di divulgazione e di valorizzazione dell’ambiente, nell’ottica di un turismo consapevole e rispettoso.

Lo scenario offerto dal parco Nazionale dello Stelvio è unico: picchi maestosi, foreste rigogliose, verdi prati di montagna, cascate e corsi d’acqua spumeggianti, malghe e masi sui versanti della montagna, in perfetta sintonia con l’ambiente in cui sono inseriti. La varietà morfologica del territorio, caratterizzata da notevoli dislivelli altimetrici, consente la convivenza di ecosistemi diversificati, di numerose specie animali e di una flora molto ricca.

http://www.valdisole.net/cms-01.00/articolo.asp?IDcms=1572&s=817&l=IT

Laghi

La Val di Sole conta circa 100 laghi: alcuni solitari, altri riuniti a grappolo. Nella maggior parte dei casi si tratta di piccoli specchi d’acqua, sempre comunque affascinanti, fonte di serenità e quiete.
La maggior concentrazione di questi laghi alpini si ha nel Gruppo dell’Ortles Cevedale, tra le valli di Peio e di Rabbi, all’interno di scenari affascinanti ed unici.
Molteplici sono le possibilità di escursioni e di passeggiate per raggiungerli.

http://www.valdisole.net/IT/Fiumi%2De%2DLaghi/

Le terme di Rabbi

La Fonte termale di Rabbi, nel Parco Nazionale dello Stelvio, è conosciuta fin dall’antichità per i suoi effetti terapeutici nella cura di malattie reumatiche, della circolazione, dell’apparato digestivo, di anemie e linfatismi e delle patologie respiratorie.

Lo stabilimento termale offre assistenza medica continua ed è convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale. I trattamenti di cui puoi usufruire presso le terme di Rabbi vanno dalla cura idroponica, ai bagni termali, ai percorsi flebologici, alla vasca rigenerante, ai massaggi e impacchi naturali di vario tipo, alle cure inalatorie e alle cure di prevenzione della cellulite.

Completa l’offerta delle terme un moderno centro idroestetico.

Arte e artigianato

Tra il 1957 e il 1959 fu costruita l’attuale chiesa parrocchiale su progetto dell’architetto trentino Efrem Ferrari, in sostituzione dell’antico edificio già documentato agli inizi del XV secolo. I muri in blocchi di granito e il ripido tetto in scandole richiamano l’architettura alpina tradizionale. Lo slanciato campanile, dotato di una copertura a cuffia, si appoggia alla parete laterale destra. La facciata a capanna presenta un grande affresco di Carlo Bonacina (1906-2001) raffigurante San Bernardo; allo stesso artista spettano le pitture murali interne. In penombra è l’interno a navata unica rettangolare. La maggior parte degli arredi sacri (altari, dipinti, statue) provengono dalla vecchia chiesa. Degni d’interesse sono le stazioni della Via Crucis firmate e datate (1755) da Matthias Lamp e un’ancona lignea del XVIII secolo con una pala seicentesca attribuibile ad Elia Naurizio (1589-1657), autore anche della tela con la Madonna del Rosario. Una piccola nicchia aperta nella parete settentrionale ospita il fonte battesimale in pietra del 1513.

L’arte non è solamente legata al passato. In Val di Sole l’artigianato è ancora assai fiorente: vi sono falegnami che costruiscono mobili su misura in stile tradizionale e moderno, certi si dedicano al restauro di mobili d’epoca, altri operano nel campo dell’intaglio del legno.
A questi si aggiungono artigiani impegnati nella ceramica (un tempo i ceramisti realizzavano le splendide e pregiate stufe ad olle) e fabbri che dalla loro forgia sanno trarre vere opere d’arte: è il caso di Luciano Zanoni, il fabbro artista di Caldés, le cui composizioni in ferro battuto sono note anche a Parigi.
Scoprire questi mestieri è ritrovare un mondo antico, che sopravvive nelle botteghe, spesso nascoste in una viuzza del paese.

Cucina e prodotti tipici

Nella parte bassa della Val di Sole si coltiva un prodotto agricolo pregiato il cui nome è più legato alla vicina Valle di Non: la mela, anzi più esattamente la “Melinda” ormai nota su tutti i mercati nazionali.

Non possono però essere dimenticati i latticini, tutti derivati da lat te di muc che al pas colo. Dall’ottimo burro alla ricotta, fino ai formaggi: il giovane “Casolèt della Val di Sole”, il nostrano stagionato, il grana trentino.

Ed ancora i salumi, i piccoli frutti, negli ultimi anni la Val di Sole si è dimostrata terra ottimale per la coltivazione di ribesfragolemirtilli e lamponi, il miele e la golosa scelta di carni e salumi, tra cui spicca lo speck, ma anche il salame, la “luganega“, la pancetta.

La gastronomia solandra propone una cucina semplice, ricca di segreti dei tempi della nonna.

Tipicamente montana, poggia le sue basi sul latte ed i suoi derivati, che conservano tutte le fragranze e gli aromi del fieno, dell’erba e dell’aria pura d’alta montagna.
Abbonda pure la selvaggina, spesso preparata con l’utilizzo di piccoli frutti di bosco e salutari erbe aromatiche. Da provare gli strangolapreti, gli gnocchi di comede, i capelazzi, i monchi, la torta di patate e le minestre. Tra i dolci la torta de frigoloti, quella di carote e l’immancabile strudel.

E inoltre..
passeggiate, trekking, pista ciclo pedonale, mountain bike, rafting e canoa.
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Come arrivare

IN AUTO
DA BOLOGNA – VERONA E DAL BRENNERO
A22 del Brennero uscita Trento Nord per chi proviene da sud, uscita San Michele all’Adige
per chi proviene da nord. Proseguire in direzione Cles, Val di Non, lungo la SS43
e, superato Cles, imboccare la SS42 , direzione Passo del Tonale, Val di Sole.

Autostrada del Brennero A22: Numero verde: 800 279940

DA BERGAMO – BRESCIA
Seguire la SS42 del Tonale

IN TRENO
Le principali linee ferroviarie per raggiungere la città di Trento sono:
Milano – Verona – Trento
Roma – Bologna – Verona – Trento
Venezia – Verona – Trento
Brennero – Trento

Consulta gli orari del treno
Call Center Trenitalia: 892021

A circa 200 m dalla stazione ferroviaria di Trento, si raggiunge facilmente la Stazione
Trento Malè Marilleva, dove prendere il trenino che collega Trento alla Val di Sole.
Sono previste fermate in tutti i paesi che si trovano lungo la linea ferroviaria fino a
Marilleva 900. Un servizio di pullman collega poi le principali stazioni del treno Trento Malé
Marilleva con i paesi della valle.

Consulta gli orari del trenino Trento-Malé-Marilleva e dei pullman interni alla valle.

IN AUTOBUS
DALLA LOMBARDIA
Linea Sesto S. Giovanni – Bergamo -Boario – Edolo – Ponte di Legno – Passo Tonale e ritorno
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Linea Milano – Bergamo – Brescia – Folgarida -Dimaro – Mezzana Marilleva 900
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DALLA LIGURIA
Linea Savona – Genova – Piacenza – Cremona – Folgarida – Marilleva 900 e ritorno
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DALLA TOSCANA
Linea Viareggio – La Spezia – Parma – Folgarida – Marilleva e ritorno
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