con Sonia D’Angelo

Il corso si articola in 5 incontri settimanali.

La prima forma di comunicazione del neonato avviene attraverso la pelle: sin dalla vita intrauterina infatti tutti i movimenti materni sono percepiti dal feto come un massaggio.

Ritrovare il contatto pelle a pelle fin dai primi momenti dopo la nascita, ristabilendo i propri punti di riferimento, permette al bambino di sentirsi più tranquillo e rilassato e di imparare a fidarsi.

Attraverso una sequenza messa a punto da Vimala McClure, fondatrice dell’Associazione Internazionale di Massaggio Infantile, basata sul massaggio indiano e svedese, e sullo yoga e la riflessologia, il genitore imparerà ad ascoltarsi e ad ascoltare il proprio bambino in modo da rispondere alle sue esigenze, scoprendo di avere già dentro di se’ le competenze per aiutarlo a superare i piccoli disagi che si troverà a vivere (coliche addominali, stipsi, meteorismo, dentizione o pianto).

Il neonato non sa ancora esprimere verbalmente ciò che prova e manifesta le sue emozioni sotto varie forme, che vanno dagli sguardi al pianto: imparando a mettersi in ascolto delle sue necessità si riesce a comprendere il proprio bambino al di là dei luoghi comuni, rispondendo empaticamente alle sue esigenze.

È importante altresì rispettare i ritmi dei neonati: non sempre infatti sarà possibile massaggiarli durante la lezione. Impareremo insieme a capire come proporre loro quanto avremo appreso, individuando i momenti più adatti per presentare anche solo piccole parti della sequenza.

Il contatto che si stabilisce con il bambino non si limita alla fase neonatale, ma prosegue per tutta la vita, adattandolo alle varie fasi di crescita del bambino e può essere di enorme aiuto successivamente anche in tutti quei momenti in cui le parole possono essere addirittura un ostacolo al dialogo, come per esempio nei rapporti con un adolescente o anche un bambino in un momento di difficoltà durante il quale fatica ad aprirsi con i genitori.

I benefici del massaggio infantile sono a lungo termine: non solo per il neonato, ma per l’adulto che sarà, con ripercussioni sui rapporti umani e di conseguenza sull’intera società di oggi e di domani.