La capacità di comprendere gli altri in quanto soggetti intenzionali, al contrario di quanto sostenuto per anni dal cognitivismo classico, non dipende esclusivamente da competenze mentalistico-linguistiche, ma è fortemente dipendente dalla natura relazionale del comportamento. Secondo questa ipotesi, è possibile conseguire una comprensione esperienziale diretta degli altri modellando il comportamento altrui come intenzionale sulla base di un’equivalenza tra ciò che gli altri fanno ed esperiscono e ciò che fa ed esperisce l’osservatore.

 

Vittorio Gallese, professore di Fisiologia umana presso l’Università di Parma, è autore di una tra le scoperte neurologiche più importanti degli ultimi anni, quella dei cosiddetti «mirror neurons».

Vedi anche: la traduzione di una interessante intervista apparsa su Die Zeit
la videointervista svolta in occasione delle VdE