“Oltre il Nichilismo?”

14 maggio 2005 – Associazione ASIA Bologna

Martin Heidegger

Martin Heidegger

Gianni Vattimo, Franco Volpi, Carlo Sini e Franco Bertossa protagonisti di un seminario filosofico sul pensiero di Martin Heidegger, il filosofo tedesco il cui pensiero è imprescindibile nell’affrontare il tema del nichilismo. Con “Essere e Tempo” – di cui è imminente l’uscita, per Longanesi, della nuova traduzione ad opera di Franco Volpi – egli attua una delle più profonde e compiute riflessioni sulle questioni esistenziali, rivoluzionando il modo di interrogarsi sul carattere “umanità” dell’uomo, riflessioni che mai come oggi paiono attuali.

Il Relativismo, che domina ormai i nostri tempi e che Papa Benedetto XVI ha recentemente denunciato come la prima causa del disagio profondo della nostra società che vive ormai senza valori etici assoluti, è la negazione di saperi inconcussi, e perciò l’indebolimento di quei concetti esistenziali e morali che, anche quando estremamente restrittivi e non condivisibili, hanno però da sempre costituito per l’uomo una sorta di linee-guida morali ed etiche.

Il Relativismo prende forza in tempi moderni con la laicizzazione del pensiero ad opera del movimento illuminista e dello slancio scientifico del Settecento; trova sostegno nelle rivoluzionarie intuizioni di Darwin, nella rottura filosofica di Nietzsche, raggiunge la sua maturazione nel Novecento con le voci di Freud e di Levi-Strauss, si rafforza filosoficamente col pensiero ermeneutico di Gadamer (ripreso in Italia da Vattimo), l’esistenzialismo sartriano e la decostruzione di Derrida; infine pare porre serie istanze conclusive con gli sviluppi impressionanti della tecnica in generale – delle biotecnologie nello specifico – che oggi come non mai induce a concepire la dimensione umana solo in virtù ed in funzione di spiegazioni e motivazioni neuroscientifiche.

Ogni concetto esistenziale porta con sé il proprio concetto etico: quello del Relativismo è il Nichilismo, che deriva appunto dalla relativizzazione di ogni sapere ed etica ed il quadro contemporaneo che ne consegue è quello di una società che mette a disposizione dell’uomo una potenza tecnologica enorme ma non gestita da riferimenti assoluti e fondanti.

Parlare di Nichilismo oggi significa interrogarsi sulle cause del generale e diffuso senso di smarrimento che investe il nostro presente, ma anche il nostro futuro che è rappresentato dai giovani i quali, dalle ultime ricerche epidemiologiche, appaiono i più esposti a questo disagio. Significa fermarsi a riflettere su “Che cosa è vita” e che cosa significhi “Ritrovarsi a vivere”. Significa interrogarsi se ancora sia possibile vedere nella filosofia una possibilità di uscita da questa desolazione esistenziale o se, citando la celeberrima intervista concessa da Heidegger a Der Spiegel nel 1966, “ormai solo un dio ci può salvare”.

Queste ed altre sono le questioni che l’associazione ASIA Vacances del’Esprit affronta da molti anni con la sua proposta culturale e che rilancia in questa giornata heideggeriana, ritenendo infatti che Martin Heidegger sia il filosofo a cui si deve una delle più profonde e compiute riflessioni a tal proposito.

Gianni Vattimo è antesignano degli studi heideggeriani in Italia e il suo intervento verterà sul senso di “nichilismo” e se esso possa comportare aspetti positivi indebolendo ogni assolutizzazione ideologica foriera di violenza e prevaricazione.

Gianni Vattimo è stato per due settimane relatore alle Vacances de l’Esprit.

Franco Volpi è uno dei riferimenti italiani nella riflessione storica sul nichilismo, oltre che il più quotato traduttore di Heidegger. Imminente è l’uscita della sua traduzione di Essere e Tempo per Longanesi. Proporrà una riflessione sul tema della cura di sé attraverso gli aspetti “pratici” del pensiero di Heidegger e di Foucault.

Franco Volpi è stato per due settimane relatore alle Vacances de l’Esprit.

Carlo Sini, fenomenologo della scuola di Milano, accademico dei Lincei, affronterà la questione della verità, dell’infinito processo dell’interpretazione della realtà e del mistero del soggetto interpretante. In ultimo: pare inafferrabile il protagonista del vivere.

Carlo Sini è stato relatore alle Vacances de l’Esprit.
Guarda lo Speciale Video con un estratto dell’intervento di Carlo Sini

Franco Bertossa, organizzatore della giornata, direttore del Centro Studi ASIA e fondatore delle Vacances de l’Esprit, concluderà la giornata portando la riflessione sul confronto tra il pensiero heideggeriano e quello buddista, mostrando singolari sovrapposizioni tra le esperienze dell’angoscia essenziale (Angst) e quella della vacuità buddista (Shunyata).

Visita le pagine della Seconda e della Terza Giornata Heideggeriana