In occasione del Festival della Filosofia di Modena 2008, abbiamo intervistato l’antropologo francese Marc Augé sull’intendimento di nonluogo, con particolare riferimento all’interiorità: quali sono gli effetti dell’alienazione, tipica della società contemporanea, sul nostro vivere interiore, sulle domande esistenziali che ci poniamo, sull’educazione? Quale ruolo può avere la poesia nel recuperare un rapporto con l’interiorità che sembra essere sempre meno presente?

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Marc Augé, etnologo e antropologo, è fra i maggiori studiosi delle società umane. È stato direttore dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) a Parigi e direttore dell’Ufficio della ricerca scientifica e tecnica d’oltremare (ORSTOM – ora Istituto di Ricerche per lo Sviluppo, IRD). Augé ha approfondito i propri studi sulla contemporaneità, analizzandone aspetti critici quali l’aumento della solitudine nel mondo occidentale, malgrado le notevoli possibilità comunicative, e il carattere sempre più stereotipato e obliante della cultura alla quale apparteniamo.

Intervista: Linda Altomonte
Riprese e montaggio: Paolo Ferrante
Doppiaggio: Linda Altomonte e Iuri Duchi