La pratica dello yoga aspettando un bambino è rivolta solamente alle donne che partoriranno in casa?
Questo dubbio nasce da un malinteso da chiarire.
Innanzitutto il corso si può iniziare fin dal primo mese di gravidanza, quando il parto è ancora un pensiero lontano. Fin dalla prima lezione il mio scopo di insegnante è di dare alla donna gli strumenti per guardarsi dentro silenziosamente. Da qui potranno emergere i suoi dubbi, i bisogni essenziali, le sue domande sul momento del parto sempre più ripuliti da incrostazioni svianti fino ad arrivare alla fine della gravidanza riuscendo a dirsi onestamente in quale luogo vorrebbe dare alla luce il proprio figlio.
Non dove vorrebbero i genitori, gli suoceri, l’amica del cuore, il marito, il medico, l’autore del libro appena letto … ma dove lei vuole partorire.
E’ ormai ampiamente dimostrato che lo stato d’animo della donna che partorisce ha un ruolo fodamentale sull’andamento del parto ed è indubitabile che il luogo dove la donna partorisce influenza il suo stato d’animo.
0ra questo non significa che il luogo deve essere necessariamente la casa!
Quando parlo di luogo intendo dove la donna si sente di essere più a suo agio per dare alla luce il suo bambino.
Non ha senso partorire in casa lacerate dalla paura che possa succedere qualcosa.
Non ha senso andare in una struttura con la pretesa di veder rispettati i propri ritmi come invece può accadere a casa.
Allora cosa fare, cosa è meglio?
Lo yoga ci insegna a partire da noi stessi; in noi c’è la domanda e in noi c’è la risposta.
Spesso succede però che ci si risponda senza essersi sufficientemente soffermati sulla domanda e soprattutto non partendo da ciò che realmente si sente al di là di quello che pensano gli altri.
Non che i consigli non vadano ascoltati ma ad un certo punto bisogna guardarsi dentro con mente calma e chiedersi: – Ma io cosa voglio veramente per il mio parto?- Non cosa vorrebbero gli altri per me!
Non crediate sia facile porsi onestamente questa domanda e rispondersi in modo pulito, tanto da arrivare al parto sentendosi veramente nel “luogo giusto per noi.”
Chiunque abbia avuto a che fare con animali domestici sa che è molto difficile dissuadere un animale che ha scelto il “suo luogo per partorire”.
Farà di tutto per andare lì nonostante le alternative dal nostro punto di vista migliori che proporremo.
Per concludere credo quindi sia importante soffermarsi su due punti:
-creare le condizioni affinchè la donna riesca a porsi la domanda e rispondersi
-rispettare la sua risposta anche se non la condividiamo completamente.